Chi siamo

Nella foto i coniugi Volpi Titolari di “OLIMPIADI 2000”: un simpatico binomio che sposa gradevolmente la tradizione e l’esperienza dei Giochi universali ad una data divenuta ormai simbolo del futuro che si fa presente.

Era il 1988:ho aperto il negozio durante le Olimpiadi di Seul.Le ultime di Edwin moses. Le ultime senza i professionisti della NBA, quelle del 4-0 subito dal nostro calcio contro lo Zambia.
Quelle della famiglia Abbagnale, con Carmine,Giuseppe e Agostino che con la loro fatica inzuppata d’oro ci hanno ricordato che la serietà paga sempre. E quelle di Gelindo Bordin che ha divorato i 42 km della maratona con generosità ed intelligenza.E perché no, quelle della grande truffa di Ben Johnson, che ha scelto la scorciatoia del doping, per raggiungere la fama.
Prima dell’inaugurazione dovetti scegliere il nome.Volevo un simbolo dello sport, un simbolo che non tramontasse mai.E ho scelto Olimpiadi.Poi ho pensato all’icona del tempo.E ho puntato sul 2000.Era il 1988 e decisi per “Olimpiadi 2000”.
Il tumulto di emozioni di quei giorni di settembre, uniti agli insegnamenti che giungevano dai vari campi di gara, hanno segnato il mio cammino.Che poi è diventato nostro ,perché Olimpiadi 2000 è un’attività a conduzione familiare, nella quale i figli hanno affiancato il padre.E questo perché i giovani guardano al futuro con occhio diverso rispetto all’esperto.E’ l’unione delle due filosofie che fa la forza, che permette di rinnovare senza stravolgimenti e di far sì che i clienti trovino sempre ciò che cercano.

COPPE E TROFEI

Tutti abbiamo ancora stampato negli occhi le immagini di Zoff e, a distanza di 24 anni, di Cannavaro che alzano e stringono la Coppa del Mondo.Tutti ricordiamo il volto radioso di Alberto Tomba con la prima medaglia olimpica al collo.
Già,ma cos’è una coppa?che cos’è una medaglia?lo sport è competizione,leale,ma pur sempre competizione.E una competizione esige un vincitore.E chi taglia il traguardo per primo o vince un torneo vuole tornarsene a casa con il segno tangibile e indimenticabile di una giornata che non scorderà mai.
Soprattutto una coppa e una medaglia rendono ogni racconto dello sportivo più veritiero,l’enfasi della narrazione si sposa con le carezze per il cimelio.
Medaglie,coppe e trofei sono un carburante essenziale per chi pratica sport dilettantistico e amatoriale:sono lo “stipendio”di una prestazione straordinaria.
Sgombriamo subito il campo da equivoci. Giancarlo Volpi è un amico e scrivere di un amico è troppo facile. O difficile. Rischi di parlarne troppo bene e potresti spendere aggettivi che per altri non spenderesti. Però non puoi stravolgere la realtà, perché i fatti sono sotto gli occhi di tutti. Olimpiadi 2000 è il frutto di tanti anni di lavoro, già perché Giancarlo non ha iniziato con una nave ammiraglia, è partito da un’ottima barca a motore. Ma pur sempre di barca a motore si trattava… Due locali, nei pressi del centro di Cremona, due locali nei quali lavorava e pensava come far crescere l’azienda. Giancarlo ha giocato a calcio, ha allenato e da quindici anni è presidente della locale associazione allenatori. In pratica il calcio lo ha vissuto e lo sta vivendo in maniera totalizzante: giocatore, allenatore e padre confessore di tecnici e dirigenti… così ha una visione completa della materia e per questo può consigliare chiunque. Servono dei palloni? “Questi per l’allenamento e quest’altro per le partite”. Urge una muta di maglie: “Il rapporto qualità prezzo è ottimo, ma se vuoi che ti faccia spendere….”. E ancora, in negozio Giancarlo gira sempre con una particolare soletta nella quale sono indicati tutti i numeri di scarpe. Ne volete acquistare un paio? Benissimo, potrete farlo solo dopo la misurazione del piede, così saprete quale sarà la calzatura perfetta. E questa come la chiamate? Io la definisco professionalità. E non dite che siamo amici; Olimpiadi 2000, però, non è solo un negozio. Olimpiadi 2000 è il pensatoio nel quale | Giancarlo si rinchiude anche con le serrande abbassate. E quando lo fa solitamente – partorisce idee, il chiodo fisso è legare sport e solidarietà, aiutare chi pur vivendo in un’agiata provincia del Nord necessità di una mano tesa. Ed ecco prendere forma il “Premio Torrazzo” che premia sì l’allenatore emergente di A e B, senza dimenticare chi si prodiga sui campetti di periferia, ma dona il ricavato a padre Emanuele che con la sua organizzazione costruisce infrastrutture in Africa. Oppure “Bellezze in campo”, partita tra pin up cremonesi e modelle d’Italia, con ricavato a favore del Pepo Team, associazione che si prende cura dei ragazzi diversamente abili. Ma le giornate sono di 24 ore e, Giancarlo pare disponga ancora di tempo da dedicare a un’altra passione: il giornalismo. Da dieci anni è ospite fisso, meglio una colonna portante della trasmissione “Formula Mista” in onda su PrimaRete Lombardia e TeleColor: appunti tattici, notazioni tecniche e commenti irriverenti perché il calcio sarà anche lo sport nazionale, ma è pur sempre un gioco.